Le nostre città presentano tassi di inquinamento atmosferico che mettono a dura prova i nostri capelli, basti pensare agli idrocarburi policiclici, polveri sottili, monossido di carbonio, PM10, ozono, ossido di azoto, anidride solforosa e tanto altro.

 

Il capello presenta una struttura a scaglie per cui assorbe tali elementi come una spugna.

 

Dagli studi effettuati dal Prof. Fabio Rinaldi, dermatologo e Presidente dell’International Hair Research Foundation e docente alla Sorbona di Parigi emerge che tali sostanze presenti nell’aria portano ad un danno dei capelli che alterano la loro normale struttura.

 

Le cose peggiorano nei mesi invernali quando la concentrazione di sostanze tossiche aumenta e le condizioni atmosferiche, il freddo intenso o il caldo intenso degli appartamenti, amplifica il tutto.

 

Bisogna inoltre ricordare che attualmente una delle patologie più frequenti è la dermatite seborroica, la forfora in gergo, che di per se determina una irritazione del cuoio capelluto, eccesso di sebo e facilità di assorbimento di sostanze nocive anche a livello del cuoio capelluto. Non dimentichiamoci che tali sostanze sono anche cancerogene.

 

In accordo col Professore è importante curare l’igiene dei nostri capelli quotidianamente, con shampoo delicati.

 

Importante è sempre tenere a bada la forfora e il sebo presente nel cuoio capelluto con prodotti specifici che potrà consigliare il dermatologo.

 

Eviterei schiume, lacche e gel che essendo su base alcolica accelerano il danneggiamento del capello.

Sarebbe, a mio parere, importante l’uso di creme specifiche in piccole quantità, sulle lunghezze e soprattutto per le donne.

 

Un altro consiglio che mi sento di dare è spuntare spesso i capelli, evitare piastre a temperature elevate tutti i giorni.

 

Il consiglio delle nonne dei cento colpi di spazzola, andrebbe assolutamente evitato, non farebbe altro che sfibrare capelli già danneggiati.

L’uso di un cappello è vivamente consigliato sia in inverno che in estate.

 

Dott.ssa Sonia Devillanova